Cosa vedere

 

Patrimonio dell’UNESCO
La Croazia è una terra con un ricco patrimonio culturale, il quale non è frutto soltanto dei suoi numerosi musei, le gallerie d’arte e le sue chiese, che fanno parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, ma anche dei magnifici luoghi che si affacciano sul Mediterraneo e trasformano una semplice passeggiata in un vero e proprio ritorno al passato, alla scoperta della ricca e gloriosa storia di questa terra.
La Croazia, grazie ai sette fenomeni culturali – la Festa di San Biagio, la lavorazione del merletto a Lepoglava, Lesina (Hvar) e Pago (Pag), gli scampanatori del Castuano, la processione “Za Križem” sull’isola di Lesina, i canti a due voci in scala esafonica non temperata dell’Istria e del Quarnero, la Sfilata Annuale Primaverile della “Regina” (Ljelja) e la produzione tradizionale artigianale dei giocattoli in legno nello Zagorje Croato – appartiene ai paesi con il maggior numero di beni immateriali protetti iscritti nella lista del Patrimonio Culturale dell’UNESCO.
Spalato (Split): la reggia imperiale è una delle opere architettoniche più preziose della tarda antichità, non soltanto per l’ottimo stato di conservazione delle singole parti e dei complessi originali, ma anche per una serie di forme architettoniche che preannunciano l’arte paleocristiana, bizantina e dell’alto Medioevo. La cattedrale fu costruita nel Medioevo. All’interno delle mura romane si trova un armonioso complesso composto da chiese romaniche del XII e XIII secolo, fortezze medievali e palazzi in stile gotico, rinascimentale e barocco.
Traù (Trogir): Traù è uno straordinario esempio di continuità urbana. La pianta ortogonale delle vie di questo centro storico situato su un’isola risale all’epoca ellenica. I suoi amministratori, succedutisi nel tempo, hanno abbellito la città con appariscenti edifici pubblici, palazzi e fortificazioni. Le sue belle chiese romaniche sono ricche d’elementi rinascimentali e barocchi. L’edificio di maggior prestigio di Traù è la sua cattedrale, il cui  portale dell’ingresso occidentale, realizzato dal maestro Radovan, è uno degli esempi più significativi dell’arte romanico-gotica della Croazia.
I laghi di Plitvice: Plitvice deve rendere grazie al Travertino e alla vegetazione della zona per la bellezza e le insuperabili attrattive. Grazie al deposito del travertino nascono i 16 laghi di Plitvice, che rappresentano un maestoso fenomeno architettonico naturale immerso nei fitti boschi abitati da orsi, lupi e da tante altre specie animali e vegetali molto rare.
Ragusa (Dubrovnik): la “Perla dell’Adriatico” fu un’importante potenza mediterranea dopo il XIII secolo. Questa città costruita nel basso Medioevo sorge nella parte meridionale della costa croata, sulla sponda orientale dell’Adriatico. Con il suo centro storico ai piedi del monte Srđ, Ragusa ha saputo conservare, fino ad oggi, il suo carattere di singolare nucleo urbano caratterizzato dalla presenza delle mura, le quali assumono un ruolo importante nella storia dell’urbanistica. Sebbene sia stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1667, Ragusa è riuscita a conservare le sue chiese, i suoi monasteri, i palazzi e le fontane, in stile gotico, rinascimentale e barocco.
Istria: da luglio del 2008 Starigradsko polje, la piana di Stari Grad, si aggiunge alla lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Nella motivazione di quest’organismo internazionale si sottolinea che i vigneti e gli oliveti di quel luogo sono rimasti “praticamente inalterati nel tempo”, presentandosi oggi così com’erano al tempo dalle prime colonizzazioni degli antichi greci. Essi sono, inoltre, una testimonianza unica del sistema geometrico di suddivisione del terreno utilizzato nell’antichità.
Nell’estate del 385 a.C., da Paros, città sull’omonima isola dell’Egeo, salpò una flotta con a bordo un centinaio di famiglie, diretta verso il golfo Ionico, così i greci chiamavano il mare Adriatico, con lo scopo di fondare delle colonie. La loro destinazione finale era l’isola di Lesina (Hvar), chiamata allora Fiteja. La spedizione era capitanata da Okist, il cui compito era, tra l’altro, quello di realizzare una precisa suddivisione della terra da colonizzare. Al centro dell’area, in un punto dal quale è possibile abbracciare con lo sguardo quasi tutta la piana, venne marcato il punto iniziale, l’“omphalos”. Con l’ausilio della groma, uno strumento di misurazione, la pianta fu misurata e suddivisa in particelle da 1 a 5 stadi, corrispondenti a 180×900 metri. I nomi dei proprietari dei lotti furono incisi sulle pietre, le quali facevano da confine. Questo sistema di suddivisione agraria non era condiviso dagli abitanti dell’isola e della costa, gli Illiri, i quali nel 384 a.C. decisero di attaccare l’insediamento urbano che si era creato. I Greci ebbero però la meglio sugli Illiri e così poterono disporre di tutta la piana di Stari Grad, la pianura fertile più grande delle isole dell’Adriatico. Presto i coloni iniziarono a costruire edifici rurali ed abitazioni sui loro terreni. Le strutture lussuose risalgono all’epoca romana; finora sono stati rinvenuti i resti di una sessantina di edifici.
La piana Starogradsko polje rappresenta oggi il catasto greco antico meglio conservato dell’intero bacino del Mediterraneo.
Sebenico (Sibenik): la Cattedrale di San Giacomo di Sebenico, eretta tra il 1431 ed il 1535, è il risultato dei ferventi scambi culturali tra l’Italia settentrionale, la Dalmazia e la Toscana nei secoli XV e XVI. Tre architetti – Francesco di Giacomo, Juraj Dalmatinac e Nikola Firentinac – svilupparono una struttura interamente realizzata in pietra e utilizzarono una tecnica particolare per la costruzione della cupola della cattedrale. Il risultato è l’assoluta armonia tra il complesso in pietra, il metodo costruttivo e gli interni della cattedrale.
Parenzo (Porec): Il complesso della cattedrale di Parenzo prende il nome dal vescovo Eufrasio il quale, a metà del VI secolo, decise di ricostruirla ed abbellirla con i suoi famosi mosaici. Prima degli interventi commissionati da Eufrasio, su questo stesso luogo sorgevano almeno due edifici risalenti all’epoca paleocristiana. Il cristianesimo prese piede a Parenzo già nel IV secolo, per questo motivo la basilica, l’atrio, il battistero e l’episcopio di Parenzo sono chiari esempi d’architettura sacra, mentre la basilica spicca per lo straordinario connubio di elementi architettonici del Classicismo e dell’arte bizantina. L’abside è decorata con mosaici figurativi, i quali sono alcuni esempi di rilievo di questo tipo di arte in Europa.